Caro socio, cara socia,
qualche settimana fa abbiamo scommesso sulla risposta di soci/e sul loro sostegno alla cooperativa. Ci sembra di poter dire che se la scommessa ancora non è vinta, abbiamo fatto un bel passo, il primo e fondamentale, nel corso dell’asta dello scorso 11 febbraio. Le offerte ricevute infatti ci hanno consentito di coprire il budget che ci eravamo dati al primo giro, e non è stato necessario un rialzo. Sappiamo che la scelta di non aumentare la quota media consigliata significa che mancano ancora un po’ di parti per poter davvero coprire le spese di produzione per il 2023. Ma il risultato di sabato non era scontato, siamo molto felici per come si è svolta l’assemblea, vivace, partecipata, serena.
Le proiezioni sulla chiusura del bilancio 2022 ci dicono che sarà di nuovo un bilancio in passivo; abbiamo speranza fondata che sarà un passivo inferiore a quello del 2021 e stiamo lavorando con impegno per contenere le spese e analizzare tutte le nostre attività per arrivare a un migliore equilibrio. Pesano sul bilancio in particolare le quote di ammortamento per gli investimenti effettuati negli anni scorsi; investimenti importanti e necessari (come il pozzo per non utilizzare più acqua potabile; nuove macchine agricole e serre per rendere più efficacie e meno gravoso il lavoro in campo; i container bagno e spogliatoio per avere un minimo di agibilità per chi lavora in Arvaia). Ammortamenti che andranno sensibilmente a diminuire a partire dal 2024; perciò pazienza e resilienza.
Alcuni progetti europei di sperimentazione in campo cui abbiamo partecipato e che ci davano un sostegno economico sono finiti; siamo al lavoro per sviluppare meglio questa parte di attività anche nel senso di ottenere finanziamenti per tutto il lavoro di divulgazione, educazione alimentare e formazione che facciamo con le passeggiate, gli appuntamenti in campo e fuori che raccontano una agricoltura sostenibile e più giusta che può nutrire molte persone nella nostra città.
Al Comune di Bologna, proprietario dei terreni che abbiamo in concessione, chiediamo infine di riconoscere finalmente il valore sociale e ambientale del nostro lavoro sostenendolo concretamente per i 17 anni di gestione che ancora ci aspettano.
Il percorso iniziato con Mag-mutua per l’autogestione di Reggio Emilia ci sta aiutando ad analizzare con più consapevolezza la nostra situazione economica e patrimoniale, dandoci strumenti per fare scelte strategiche per il futuro. Vorremmo chiudere il 2023 in pareggio e per arrivarci – visto anche l’aumento dei prezzi dei fornitori – abbiamo bisogno dell’aiuto di socie e soci per trovare più persone che mangino i nostri prodotti. Ce ne servono circa 40 in più; non ci sembrano molti in una realtà sensibile come la nostra. Il 2023 sarà un anno di grande impegno, vi aspettiamo!