“L’inverno del nostro scontento” (cit.)

Care socie e cari soci,

Il 2024 si preannuncia come l’anno più difficile nella storia di Arvaia per quanto riguarda le coltivazioni e i raccolti. Gli eventi climatici di quest’anno hanno avuto un impatto significativo sulle nostre produzioni.

Come già raccontato nei mesi scorsi, l’estate calda e umida ha reso la vita difficile a molte colture che si trapiantano nella stagione calda, come finocchi, cavoli e rape. Una nota positiva è rappresentata dal radicchio, che finora ha registrato una delle migliori rese degli ultimi anni. Tuttavia, il quadro generale rimane critico.

Durante la programmazione colturale, avevamo deciso di ridurre leggermente la produzione di alcune colture, come cavolfiori e finocchi, rispetto all’anno precedente. Questa scelta era motivata dalla volontà di rispondere alle richieste di chi aveva trovato sovrabbondanti le quantità ricevute l’anno scorso e di ridurre le ore di lavoro necessarie.

Anche quest’anno, come negli ultimi 3-4 anni, abbiamo posticipato le date di trapianto degli ortaggi per cercare di contrastare il caldo eccessivo di luglio e agosto. Tuttavia, visto l’andamento climatico, il 2024 si è rivelato l’anno meno adatto per questi cambiamenti.

Le elevate piogge di ottobre, che inizialmente sembravano aver danneggiato principalmente i broccoli e causato una presenza ineguagliabile di lumache in fuga dall’eccesso di acqua nel terreno, hanno mostrato l’onda lunga dei danni soltanto nel corso di novembre.

Le piante, hanno sofferto e rallentato la propria crescita (cavolo nero, riccio, cima di rapa, bruxelles, cavolfiori, broccolo romano, verze e rape). Alcune piante hanno subito una vera e propria fase di arresto e, benché da programma avremmo già dovuto raccoglierle, non hanno ancora raggiunto un grado di maturazione accettabile: è il caso dei finocchi in campo aperto.

Il 2024 ha visto condizioni meteorologiche estreme per gran parte dell’anno: forti piogge e temperature superiori alla media hanno caratterizzato i primi mesi, da gennaio ad aprile. Agosto è stato il mese più caldo mai registrato, mentre settembre e ottobre hanno visto precipitazioni superiori alla media del 300% e 200%, rispettivamente, accompagnate da pochissimo sole.

Per chi volesse approfondire, nel link di seguito ci sono i Bollettini mensili — Arpae Emilia-Romagnahttps://www.arpae.it/it/temi-ambientali/meteo/report-meteo/bollettini-mensili.

Il 2024 ha reso ancora più evidenti gli sconvolgimenti climatici causati dalle attività umane. Come socie e soci di Arvaia, viviamo questa situazione sia come uno svantaggio che come un’opportunità.

Lo svantaggio è chiaro: la carenza di ortaggi, nonostante i costi e il lavoro sostenuti per produrli. Stiamo facendo il possibile per garantire continuità, ma da qui alla fine della fornitura la varietà e la quantità settimanale di ortaggi saranno inferiori rispetto al passato, e potrebbero esserci sospensioni per mancanza di materia prima.

Il vantaggio è quello di vedere direttamente, se mai ce ne fosse stato bisogno, gli effetti del cambiamento climatico. Questo ci offre una prospettiva privilegiata rispetto a chi si rifornisce al supermercato, vede gli scaffali sempre pieni e pensa che in fondo in fondo tutto prosegue regolare come sempre. Attraverso l’assunzione di responsabilità che ciascuna di noi ha raccolto, possiamo avere consapevolezza di quanto grandi siano le sfide e gli ostacoli nella produzione del cibo e quanto sia importante farsene carico in chiave collettiva, evitando che ricadano su pochi soggetti già in affanno ed esposti a forme molteplici di sfruttamento.

In un anno come questo risulta ancora più evidente la lungimiranza di una realtà come la nostra in cui gli individui diventano protagonisti e scelgono di costruire una realtà di resilienza collettiva.

Guardando al futuro, abbiamo in progetto di inserire gradualmente nuovi approcci nelle tecniche agricole che ci renderanno più resilienti agli eventi climatici estremi. Vi invitiamo a partecipare alle prossime assemblee, dove presenteremo questi cambiamenti in dettaglio e raccoglieremo i vostri suggerimenti.

In queste righe abbiamo cercato di sintetizzare e semplificare un quadro che è più complesso di così. Se volete approfondire, ricordate di avere alla vostra portata ulteriori strumenti: potete scriverci, chiamarci e, ancora meglio, venire in visita al campo per vedere con i vostri occhi e confrontarvi direttamente con le contadine e i contadini.

Grazie per il vostro supporto e per condividere con noi questa sfida.

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